Lettera di Rosa Pavanelli di sostegno alla Manifestazione degli operatori sanitari in Italia

‘Sanità, se non la curi non ti cura!’. È il titolo della manifestazione nazionale in programma a Roma sabato 29 ottobre in piazza del Popolo a partire dalle ore 9.30 delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in sanità: nel pubblico, nel privato e nel terzo settore.

Care compagne e cari compagni, lavoratrici e lavoratori della Sanita e dei Servizi sociali,

L’Internazionale dei Servizi Pubblici oggi è con voi e vuole esprimervi la solidarietà e il sostegno degli oltre 30 milioni di lavoratori che rappresenta nel mondo, di cui oltre la metà del settore Sanità e Servizi Sociali.

Rosa Pavanelli Segretaria Generale ISP

E questo è il momento di pretendere un cambiamento profondo. Lo dobbiamo alle migliaia di colleghi che abbiamo perso durante la pandemia.

Come voi abbiamo sperato che la tragica esperienza della Pandemia di Covid 19 avesse aperto gli occhi delle istituzioni finanziarie, di quelle internazionali e dei governi affinchè abbandonassero anni di politiche di austerità e tagli ai bilanci pubblici che si sono particolarmente accaniti contro il settore della sanità e dei servizi sociali. Queste politiche hanno prodotto sottofinanziamento e sottorganico strutturale dei sistemi sanitari in tutto il mondo. La privatizzazione forzata dei servizi sanitari e soprattutto sociali, ha determinato l’impoverimento della rete integrata di servizi, un aumento dei costi a carico delle famiglie e una riduzione degli stipendi di milioni di lavoratori.

Già nel 2016 l’Assemblea Generale dell’ONU denunciava una carenza di 30 milioni di lavoratori professionali nel settore della salute e socio- sanitario, di cui 18 milioni nei Paesi in via di sviluppo. Nonostante gli impegni solenni, nulla è cambiato dal 2016! Anzi, la pandemia ha accentuato la carenza di personale in forza dell’abbandono di molte lavoratrici e lavoratori, sopraffatti dallo stress di orari massacranti, di un lavoro ad alta responsabilità scarsamente riconosciuto, quando non addirittura negato, di una dignità professionale ferita, insultata e sempre più esposta alla violenza di terzi.

Burn-out, disturbi mentali e depressione sono sindromi in preoccupante aumento nel settore.

E mentre il Covid 19 continua a circolare massicciamente, nuovi virus si manifestano assieme al preoccupante riemergere di vecchie malattie quali la TBC o la Poliomielite.

Non solo per essere preparati a nuove emergenze, ma per far fronte al bisogno quotidiano di salute, occorre un deciso cambio di rotta, con più investimenti nel personale e nelle strutture. E soprattutto occorre attenzione alle persone, alle lavoratrici e ai lavoratori così come ai pazienti, invece che al profitto di pochi gruppi privati o delle multinazionali del farmaco.

Lavoratrici e lavoratori dei servizi sanitari, la vostra lotta è quella dei vostri colleghi in tutto il mondo.

Per questo stiamo negoziando norme internazionali vincolanti per la protezione della salute e della sicurezza sui luogi di lavoro, tanto all’OIL come all’OMS. Per questo chiediamo che tutti i Paesi diano una rapida attuazione alla Convenzione 190 dell’OIL contro la violenza sul lavoro.

E stiamo lavorando affinché si arrivi alla revisione della Convenzione 149 dell’OIL sulla professione infermieristica per adeguarla alle nuove sfide e ai nuovi contenuti sempre più specialistici.

Allo stesso tempo il nostro impegno  è teso ad assicurare che si definiscano standards di personale adeguati, finanziamenti sufficienti e misure di protezione personale per tutti gli operatori, come condizione vincolante del Trattato Internazionale per la Preparazione e Resilienza alle Pandemie in corso di negoziazione tra gli Stati Membri dell’OMS. 

Lavoratrici e lavoratori dei servizi sanitari, la vostra lotta è quella dei vostri colleghi in tutto il mondo.

Il vostro impegno e quello dei vostri sindacati a livello nazionale è lo stesso del nostro impegno globale.

E questo è il momento di pretendere un cambiamento profondo. Lo dobbiamo alle migliaia di colleghi che abbiamo perso durante la pandemia. Lo dobbiamo a tutti voi, alla dignità della vostra professione, che ogni giorno garantite con dedizione e sacrificio la salute di tutti noi. 

Rosa Pavanelli 
Segretaria Generale ISP

‘Sanità, se non la curi non ti cura!’. È il titolo della manifestazione nazionale in programma a Roma sabato 29 ottobre in piazza del Popolo a partire dalle ore 9.30 delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in sanità: nel pubblico, nel privato e nel terzo settore. Una manifestazione, promossa dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind, per chiedere al nuovo governo un immediato e concreto impegno sulla sanità per garantire la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.

Una mobilitazione che ha al centro 8 rivendicazioni, 8 misure urgenti sulle quali intervenire:

  1. Maggiori risorse per il fondo sanitario nazionale;

  2. Lotta alle esternalizzazioni;

  3. Superamento dei limiti di tetti di spesa per il personale;

  4. Assunzioni e stabilizzazioni;

  5. Adeguate risorse contrattuali;

  6. Spazi per la contrattazione decentrata e la valorizzazione del personale;

  7. Misure per l’integrazione fra pubblico e privato;

  8. Integrazione fra sanitario e sociale.

Il programma della giornata prevede interventi di delegate e delegati, al termine dei quali parleranno i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi, Giuseppe Carbone e Andrea Bottega.

La stampa interessata potrà ritirare il pass direttamente nei gazebo allestiti in piazza.

La manifestazione verrà trasmessa in diretta streaming sulle pagine Facebook dei sindacati promotori (@fpcgil, @CislFunzionePubblica, @sindacatodellepersone, @FIALS e @NurSind) a partire dalle ore 10.

Scarica la locandina (pdf e jpg) e il documento unitario